5 novembre 2013  |  Graziano Giacani

c’era una volta la scritta sulla maglia

Se penso alla sponsorizzazione legata ad uno sport e soprattutto al calcio vengo tempestato da mille emozioni, da quando ero bambino e passavo con fierezza davanti al tappezziere che sponsorizzava la nostra squadra credendo che lui sapesse tutto di me, da quanto tempo giocavo per lui, che ruolo facessi e se stavo giocando bene. Poi è arrivato il periodo di contestazione al sistema dove sospettavo di freddi interessi economici che portavano qualsiasi imprenditore a mettere il proprio nome sulle maglie di qualche squadra strampalata (a volte anche con vergogna), poi da pubblicitario ho sempre snobbato la sponsorizzazione, un modo facile per catturare l’attenzione degli appassionati senza alcun pizzico di creatività.

Poi arriva Nino… l’imbianchino che sponsorizza l’Udinese per un giorno, grazie ad una stupenda iniziativa di Dacia Italia che rompendo il solito scontato meccanismo della sponsorizzazione ha deciso di dimostrare tutti i valori del brand, nello specifico dei veicoli commerciali dedicati ai piccoli, medi imprenditori, creando a questi un’opportunità reale per aiutare il loro business dandogli per un giorno una vetrina importantissima, territorio esclusivo di marchi internazionali.

Il paradosso di una strategia così intelligente è che DACIA non è mai stata così visibile in quella giornata di campionato perché ha avuto il coraggio di togliere il proprio marchio al servizio dei propri valori, della propria identità di marca. Un modo interessante che evolve la semplice sponsorizzazione nel calcio, che si sta allontanando dallo sponsor unico che si legava fortemente alla squadra, se penso Roma penso a Barilla, come Ariston alla Juve, Mediolanum al Milan o Pirelli all’Inter.

Forse l’equilibrio più giusto per il nostro complicatissimo campionato dove non si è mai sviluppato il tentativo della Lanerossi Vicenza ad avere come nome lo stesso sponsor mixando in maniera forte le due identità di marca.

Mi piace pensare che anche la sponsorizzazione si possa evolvere in strategie accattivanti che possa creare un forte legame con i propri clienti o addirittura creare delle opportunità per loro e non diventare una miriade di “etichette” con il nome della marca appiccicate sopra alla maglia, limitandone la visibilità dei colori sociali.

Articolo di repertorio pubblicato dal precedente blog granodesign.it