5 settembre 2013  |  Graziano Giacani

quando il marchio prende vita

Empatia e istituzionalità verso i propri potenziali clienti: la comunicazione inizia qui. Spesso il ruolo istituzionale è svolto dal marchio, mentre l’empatia è più trasmessa dal testimonial, da campagne pubblicitarie, dalla gadgettistica. Da tutti quei materiali, insomma, che rappresentano la nostra identità. Ci sono casi in cui è il marchio stesso ad avere la forza di svolgere tutti questi compiti. Accade quando il nostro simbolo prende vita e diventa un personaggio che parla, gioca, coinvolge, comunica. Un personaggio vivente. Un testimonial esclusivo che rappresenta tutti i nostri valori. 

Da Topolino, all’omino Michelin (indimenticabile la sua esaltazione nel film Ghostbusters), alle mascotte delle squadre americane. Il personaggio è al centro dell’identità di marca e della comunicazione, è brand e friend contemporaneamente.  Minnesota Timberwolves, squadra di basket che milita nell’NBA

L’NBA ha enfatizzato al massimo questi personaggi simbolo creando delle storie coinvolgenti che rappresentano sia il territorio che la passione dei tifosi, contraddistinguendosi per le capacità acrobatiche, in modo da farli sfidare prima di ogni match creando la sfida nella sfida.

Non tutti i mercati sono predisposti ad un logo così coinvolgente, ma molte strategie contemplano ormai una mascotte da affiancare al marchio. Un esempio su tutti le identità visive delle varie edizioni delle Olimpiadi.

Anche per le piccole medie imprese, un personaggio che ci rappresenti può essere un valido alleato per divulgare i nostri principi e coinvolgere grandi e piccini. Da utilizzare per qualsiasi situazione una comunicazione semplice e diretta con una grande capacità di riconoscibilità e coinvolgimento.

Articolo di repertorio pubblicato dal precedente blog granodesign.it