08 febbraio 2024  |  Graziano Giacani

Facile come comunicare male, o meglio, difficile come comunicare bene

Chi lavora da qualche decennio nel mondo della comunicazione si ricorda della fatica nel creare un layout grafico, nel correggere a mano un errore ortografico su una pellicola pronta per la stampa, nel disegnare un logo, la fatica di ricercare fonti d’ispirazione.

Per fortuna quei tempi sono passati, le commodity nel mondo della comunicazione ci fanno fare di più e con minor sforzo. Bene, dovremmo sentirci più leggeri, finalmente liberi dalla manovalanza. Ma tutto questo invece ci fa sentire comunicatori dalle “flaccide chia**e”. Appesantiti e troppo abitudinari.

Da qui scatta quella voglia innata artigiana che ci portiamo dentro: faticare. Non riuscire a godersi un risultato se non si è faticato abbastanza, forse perché sentiamo che potevamo fare di più, in qualche modo...

Ecco perché per lo speech del TEDx di Ascoli Piceno abbiamo messo la “fatica” al centro della comunicazione: la fatica nel ricercare le proprie origini, e la fatica di come trasformarle in valori differenzianti della propria identità. La stessa fatica che dovranno fare gli esperti di comunicazione per non portare le eccellenze italiane nell’oblio degli stereotipi, ma tramutarle in portatrici di innovazione e opportunità per il proprio contesto, attraverso linguaggi nuovi e azioni concrete.

Una sana fatica che ci ha guidato nella preparazione dei fatidici 15 minuti sul tappeto rosso del TEDx. La fatica nel non voler esporre la nostra visione nel modo in cui siamo abituati a raccontarla, ma cercando un forte appiglio concreto che validasse le nostre teorie e capace di fare sentire al pubblico un sapore diverso dagli speech di marketing.

Dove cercare ispirazione?

Ovviamente offline, tanto per faticare di più, nei luoghi delle nostre origini. E in un mercatino appare lui: un vecchio libro sul biroccio marchigiano, scritto da Glauco Luchetti, in teoria un semplice strumento da lavoro agricolo, in pratica uno strumento di comunicazione, autentico e incontaminato che riesce ancora oggi a trasmetterci l’identità più profonda del nostro territorio.

Da qui nasce la voglia di costruirne uno a mano per sentirci più esperti dell’argomento, e, come se non bastasse, cresce il desiderio di disegnare tutta la presentazione in stile biroccio, con il gran lavoro del nostro Art Director Gabriele che di slide ne ha illustrate più del doppio del necessario, e di Graphos che ha realizzato tutte quelle parti impossibili da fare a mano.

Ricostruzione 3D degli elementi del tipico biroccio marchigiano

Una fatica che ha coinvolto tutta l’agenzia, la nostra rete e lo staff del TEDx Ascoli Piceno, a partire dal nostro Gustavo, Sara Leonetti, licensee, e l’infaticabile Valeria Petrocchi, speaker coach, che ha tenuto la bussola durante tutta la preparazione del talk. Ovviamente un ringraziamento a Borgoland che ci ha lasciato utilizzare il progetto grafico che avevamo preparato per loro.

Una piacevole sfida che ci conferma che la fatica è fondamentale per non essere comunicatori di stereotipi, e che permette di sperimentare linguaggi nuovi in grado di trasmettere i valori delle nostre origini e costruire opportunità future.