28 luglio 2025  |  Sofia Spendolini

“Di chi è questo?”

 

… chiese il professore, raccogliendo un preservativo davanti a tutta la classe in un famoso spot contro l’AIDS.

Sabato scorso è stato celebrato il quarantesimo anniversario di Anlaids, l’associazione italiana dedicata alla lotta contro l’HIVQuarant’anni di sfide, di informazione, di sostegno, di significativi progressi scientifici e medici che hanno permesso di ridurre la mortalità ad essa correlata.

Quarant’anni di intensa attività comunicativa da parte di enti, associazioni, brand e ministeri hanno messo in luce il ruolo fondamentale della comunicazione nella lotta all’AIDS. Dallo stigma alla consapevolezza: quanto è cambiata la comunicazione sull’HIV?

 

Anni ‘80 – Emergenza e Allarmismo: caratterizzati da paura e stigma, le campagne puntavano a scioccare il pubblico con messaggi sulla letalità del virus (“Non morire d’ignoranza”), spesso stigmatizzando i gruppi “a rischio”.

 “AIDS. Chi ne è colpito non ha colpa”, Pubblicità Progresso (1987)

Pubblicità Progresso, di fronte all’informazione allarmistica dei media sull’AIDS, lancia una campagna per promuovere una visione più serena e civile. L’obiettivo è combattere l’esclusione dei sieropositivi, sottolineando che i normali rapporti umani non trasmettono il virus. Inoltre, la campagna affronta anche il tema delle precauzioni necessarie per prevenire il contagio.

 

Anni ‘90 – Consapevolezza e Prevenzione Mirata: con una migliore comprensione della malattia, la comunicazione si è fatta più diretta, promuovendo attivamente l’uso del preservativo e cercando di combattere l’emarginazione, seppur con un linguaggio ancora molto orientato alla prevenzione dei “comportamenti a rischio”.

“AIDS. Se lo conosci lo eviti. Se lo conosci non ti uccide”Ministero della Salute (1989-1990)

Dagli anni 2000, normalizzazione, test e lotta allo stigma: l’avvento delle terapie ha trasformato l’HIV in una condizione cronica. Le campagne attuali si concentrano sulla promozione del test, sul concetto “U=U” (Non rilevabile = Non trasmissibile), sulla PrEP e sulla lotta attiva contro lo stigma, enfatizzando l’inclusione e la qualità della vita delle persone con HIV. 

I 40 anni di Anlaids rappresentano l’occasione per ripercorrere i momenti più significativi della lotta all’HIV dall’Italia: dal celebre bacio del Professor Fernando Aiuti, gesto simbolico per dimostrare la non trasmissibilità del virus per via orale, ai migliaia di Bonsai distribuiti nelle piazze italiane per raccogliere fondi all’impegno di oggi nel comunicare che questo virus si può sconfiggere definitivamente solo non sottovalutandolo prendendo tutte le precauzioni necessarie.

“Il bacio”, fotografia scattata il 2 febbraio 1991, Fiera di Cagliari

Fernando Aiuti, fondatore di Anlaids, bacia in bocca Rosaria Iardino, attivista sieropositiva per dimostrare pubblicamente che l’HIV non si trasmette con un bacio, sfidando i pregiudizi e la paura collettiva. Fu un gesto simbolico e mediatico molto forte, pensato per combattere la disinformazione e la ghettizzazione delle persone sieropositive.

 

Tra le numerose attività di coinvolgimento e comunicazione intraprese da Anlaids in 40 anni, ricordiamo l’iniziativa di raccolta fondi nelle piazze italiane attraverso la vendita di bonsai, diventato nel tempo, uno dei simboli della lotta all’AIDS.

In occasione del suo quarantesimo anniversario, Anlaids ha lanciato una nuova iniziativa rivolta a studenti e creativi italiani: un concorso che esplora il potere comunicativo della moda e del costume nella prevenzione sessualeIl progetto invita a trarre ispirazione da riferimenti culturali, antropologici e storici per sensibilizzare in modo originale e creativo su questo tema. 

L’idea nasce dalla storica campagna di Moschino, ideata insieme a Fiore Crespi, in cui il vestito, trasformandosi in costume, diventa strumento di comunicazione grazie a elementi simbolici come profilattici, fiocchetti rossi e leccalecca appuntati sul corpetto di un elegante abito da sera, completato da aristocratici guanti lunghi..

 

Libro Consigliato

Stop Aids. I linguaggi della pubblicità contro l’Aids in Italia e nel mondo  di Emanuele Gabardi, edito da Franco Angeli